Luce e Acqua come annaffiarli e dove posizionarli

Bonsai di Olmo

Luce e Acqua
come annaffiarli e dove posizionarli –

 i principali aspetti di una qualsiasi coltivazione di piante sono la luce e l’acqua e anche il Bonsai ne hanno bisogno.
Rapporto luce-acqua:
Il rapporto tra la luce che colpisce il nostro Bonsai e l’acqua che gli diamo determina la dimensione delle foglie. Quanta più è la luce, tanto più i rami e le foglie resteranno piccoli; viceversa quindi se la luce è poca e l’acqua è tanta avremo alberi con foglie grandi. Questa è una regola molto importante per ottenere una corretta miniaturizzazione di un albero e quindi ci rendiamo conto quanto siano importanti luce ed acqua per un Bonsai. Se c’è una buona esposizione, ci sarà una elevata fotosintesi, favorevole alla crescita delle piante: gli internodi (lo spazio tra una foglia e l’altra) saranno più corti e ne gioverà la struttura del Bonsai.
Le gemme e i nuovi germogli saranno più robusti, le foglie saranno piccole e turgide, gli eventuali fiori sbocceranno con abbondanza e sarà agevolata l’allegagione ovvero la nascita del frutto; sarà anche più difficile che l’albero sia attaccato dalle malattie e dai parassiti.
Dove posizionare i Bonsai
Purtroppo oggi è sempre più difficile avere a disposizione un ambiente veramente adatto ad una pianta, ma anche se non si possiede uno spazio ideale per la coltivazione, con un poco di ingegno si riuscirà a rendere sufficientemente confortevole il luogo dove posizionare le piante. È opportuno valutare la disponibilità delle seguenti condizioni:
 sole
 una buona ventilazione
 Rugiada
La ventilazione dell’ambiente è particolarmente importante per un ottimale sviluppo di radici, tronco e rami. Un albero ben esposto difficilmente sarà attaccato da insetti o malattie; i luoghi che hanno una buona esposizione al sole sono, in genere, anche ben ventilati.
Quindi, quando si sceglie un luogo dove far crescere i Bonsai, bisogna pensare per prima cosa all’esposizione ai raggi del sole.
Dal punto di vista estetico e per una soddisfazione personale è preferibile posizionare le piante all’altezza del proprio sguardo, in modo tale da poterle ammirare in tutto il loro splendore.
Se disponete di uno spazio sufficiente potete crearvi un ripiano utilizzando ad esempio delle assi robuste appoggiate su dei mattoni che fungeranno da cavalletti. Evitate di appoggiare i Bonsai su ripiani in metallo in quanto durante l’estate si surriscaldano e potrebbero ustionare le piante.
Nel caso in cui l’esposizione ottimale sia presente principalmente solo da un lato, diventa molto importante periodicamente (ogni 20 giorni) ruotare di 180° le piante. Dove posizionare i Bonsai durante l’inverno
Durante l’inverno i Bonsai definiti tropicali come il Ficus, la Serissa ecc. dovranno essere riparati in casa non appena la temperatura scende sotto gli 8/10 gradi, in questo caso è opportuno però posizionare i Bonsai tropicali in zone non eccessivamente calde e secche, pertanto abbiate cura di mantenere dei sottovasi pieni di argilla espansa anche in casa.
Per quanto concerne invece le piante “autoctone” è assolutamente indispensabile lasciarle all’aperto avendo cura però di ripararle dalle gelate. Non commettete l’errore di portare in casa piante che invece hanno indispensabile bisogno di “sentire” le stagioni e di andare in dormienza. Per riparare dalle forti gelate invernali la soluzione migliore è quella di avere lo spazio per costruirsi una “serra fredda” che può essere costruita in vetro, in plexiglass o semplicemente in nylon trasparente avendo cura di predisporre delle finestre apribili nelle assolate giornate invernali per evitare che un eccessivo innalzamento delle temperature interne alla serra dia il via alla germogliazione con troppo anticipo.
Aspetto particolarmente importante è la protezione delle radici dalle gelate. La protezione potrà avvenire ad esempio posizionando i vasi Bonsai all’interno di scatole in polistirolo e riempiendole con foglie secche e ben asciutte (ricordate i fori di scolo per l’acqua nel fondo delle scatole) oppure interrando i vasi coprendoli completamente.
Luce:
La maggior parte dei Bonsai sono realizzati con arbusti o alberi abituati a vivere in piena luce, quindi noi dovremo cercare di riprodurre il loro ambiente ideale posizionandoli in punti in cui la luce è abbondante. In linea generale è opportuno mettere in condizione i Bonsai di ricevere quanta più luce possibile. Naturalmente però esistono piante il cui habitat può essere ad esempio le pietraie in pieno sole della Sardegna (Bonsai di Mirto) e altre piante che preferiscono sicuramente molta luce ma non direttamente i raggi del sole (Bonsai di Acero). In generale comunque nelle schede botaniche delle varie essenze viene sempre indicata la quantità e la tipologia di luce da fornire, cioè se in pieno sole anche d’estate oppure se posizionare a mezz’ombra. Ovviamente ogni essenza ha particolari esigenze luminose a seconda delle origini (zone tropicali, equatoriali, temperate, ecc.).
L’esposizione è quindi molto importante per un corretto sviluppo della pianta. A seconda che ci si trovi nel nord Italia o a sud, sarà opportuno valutare il luogo più opportuno, variandolo a seconda delle stagioni.
Acqua:
Quanto:
Una delle più frequenti domande che vengono rivolte è quella sulla frequenza delle annaffiature, come se ci si potesse aspettare una risposta precisa e univoca del tipo “ogni tre giorni” oppure “ogni 12 ore”. Chiaramente non è assolutamente possibile fornire una unica risposta, ma è necessario fare alcune valutazioni fondamentali, ovvero:
– prima di tutto documentarsi sulle necessità della nostra pianta attraverso uno dei numerosissimi testi in commercio, potrete trovare utili schede per ogni specie di pianta e scoprirete che un bonsai di Ficus richiede molta più acqua rispetto ad un bonsai di Ginepro.
– valutare la stagione o/e l’ambiente in cui si trova il Bonsai, in quanto è chiaro che se ci troviamo ad Agosto con la pianta esposta in pieno sole le annaffiature dovranno essere quotidiane se non addirittura più frequenti.
Importantissimo è valutare il tipo di terreno per capire se si tratta di un terriccio in grado di drenare molto l’acqua (ovvero trattenere poca acqua come nel caso di terriccio con presenza di alta percentuale di ghiaia o sabbia) oppure un terriccio che trattiene molta acqua come ad esempio lo sfagno o gran parte dei terricci “universali” che si trovano in commercio.
In ogni caso il suggerimento sempre valido è quello di toccare il terriccio con le dita e interpretare il livello di umidità. Questo significa che se il terriccio è umido non solo è inutile fornire altra acqua ma può essere molto dannoso per la pianta continuare ad avere un eccesso di umidità, in quanto provoca la presenza di muffe che portano alla marcescenza delle radici con conseguente morte della pianta.
Quindi ricordate: annaffiate solo se il terriccio è relativamente asciutto e mai quando è già bagnato.
E’ buona norma annaffiare il Bonsai fino a quando l’acqua non comincia a uscire dai fori di drenaggio in modo da assicurarsi che sia giunta ai peli radicali, responsabili del 90% della nutrizione. Poi attendere 5-10 minuti e ripetere l’operazione.
Come: Esistono due modi di innaffiare un Bonsai. Il primo, è quello di somministrare l’acqua dall’alto, utilizzando un annaffiatoio a doccia (con fori piccoli), bagnando la chioma in modo da simulare la pioggia. Il secondo consiste nel somministrare acqua immergendo il vaso per metà (o un po’ di più) in una bacinella fino a che la terra non si è inzuppata completamente grazie ai fori di drenaggio.
Attenzione però a due aspetti: bagnando quotidianamente le foglie, in caso di presenza di acqua molto calcarea, vedrete formarsi sulle foglie delle macchie bianche di calcio sicuramente antiestetiche e anche dannose per la foglia stessa. Per evitare questo inconveniente potete o lasciarla riposare per 24-48 ore in un secchio in modo che il calcare si depositi oppure evitare di bagnare le foglie ma annaffiare direttamente sul terreno.
Il secondo aspetto da considerare è senz’altro il “quando” annaffiare per evitare scottature alle foglie o alle radici annaffiando ad esempio nelle ore calde delle giornate estive.
Quando: Il momento migliore per innaffiare i Bonsai è quando la differenza tra la temperatura della terra nel vaso e la temperatura dell’acqua è minore. Quindi durante l’inverno si innaffia nelle ore calde (12.00-15.00) mentre d’estate nelle ore più fresche della sera. È infatti preferibile evitare (durante l’estate) secondo il mio parere anche le ore del mattino in quanto si raggiungerebbe il picco del calore con una alta presenza di acqua nel vaso con il rischio di scottature.
Carenza d’acqua:
Si riconosce dall’aspetto sofferente della pianta che presenta foglie sbiadite e rivolte verso il basso. Molto spesso il cosiddetto “colpo di secco” provoca la caduta immediata delle foglie anche se ancora verdi, in questo caso infatti basta dare un piccolo colpo alla pianta per avere una cospicua caduta di foglie.
In questo caso rimediare abbondantemente e riparare la pianta in ombra.
Eccesso d’acqua:
È sicuramente più pericoloso della carenza: un bonsai innaffiato troppo, all’inizio vegeta rigogliosamente con foglie di un bel colore intenso, poi, inizia a virare sul verde chiaro e sul giallo per arrivare poi ad avere foglie con macchie nerastre a causa del marciume che ha divorato tutto l’apparato radicale. In questo caso il salvataggio è più complesso e molto spesso è necessario intervenire con un tentativo di trapianto anche fuori stagione provvedendo a cambiare il terriccio che troverete sicuramente completamente impregnato d’acqua e con le radici della pianta marcite o semi-marcite. Utilizzate terriccio in grado di drenare meglio l’acqua, tenete bene al riparo la pianta da eccessi di sbalzi di temperatura, dal vento e dalle intemperie.
Come innaffiare in nostra assenza:
Se ci dovessimo assentare d’inverno non sarebbe un grosso problema in quanto basta dare una bella innaffiata e per 2-3 settimane i Bonsai non dovrebbero subire danni. D’estate invece potrebbero bastare 3-4 giorni senza innaffiarli per perderli. I metodi per non lasciare i Bonsai (ma anche altre piante) al secco sono svariati e il loro utilizzo dipende dalla durata della nostra assenza e dal periodo dell’anno.
Uso dell’irrgatore automatico. sempre – per sempre. Ovviamente l’utilizzo dell’irrigatore automatico è il sistema più sicuro soprattutto se dobbiamo assentarci per molto tempo; c’è anche chi lo utilizza sempre. In commercio ne esistono di vario tipo: temporizzati, con rilevatore di umidità, con cisterna posta in alto e una semplice valvola .

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