La talea è un metodo di moltiplicazione di un organismo vegetale che sfrutta la proprietà dei vegetali di ridifferenziare il tessuto radicale dal tessuto già differenziato. Infatti la talea può costituirsi a partire da un frammento di foglia, di ramo, di fusto, di rizoma, di radice o di bulbo.
Di norma nel prelievo della talea di ramo, che può interessare in tratto intermedio del ramo stesso, occorre conservare la polarità, cioè distinguere la estremità superiore (apicale) dalla basale, (cioè quella che sarà interrata), nel caso che le parti non siano evidentemente riconoscibili è conveniente tagliare la parte apicale appuntita, e la basale perpendicolare allo stelo.
Generalmente si prediligono le talee giovani e tenere rispetto a quelle molto lignificate, perché possiedono più vitalità, l’attechimento di talee con ampie dotazioni di sostanze di scorta (ad esempio il fico) avvengono invece meglio con materiale maggiormente lignificato.
La caratteristica peculiare di questo modo di propagazione è che la parte che dovrà radicare è separata dalla pianta-madre prima dell’emissione delle radici. Per questo motivo si dovrà porre attenzione ad evitare la disidratazione di parti fotosinteticamente attive prima della emissione radicale e del consequente ripristino dell’auto-approvvigionamento idrico.
La facilità di radicazione varia da specie a specie in base a caratteristiche genetiche e fenologiche.
Per migliorare le possibilità di riuscita della talea è opportuno aumentare l’umidità relativa dell’aria, monitorare la temperatura ambientale (né troppo alta né troppo bassa), utilizzare substrati adatti come ad esempio la perlite; inoltre per alcune specie che non produrrebbero radici spontaneamente si possono utilizzare ormoni radicanti.
La talea moltiplica la pianta per moltiplicazione agamica, cioè senza che questa sia riprodotta per moltiplicazione gamica, accelerando così la moltiplicazione della specie ed evitando la ricombinazione genetica legata alla riproduzione.
La pianta cresciuta tramite talea sarà del tutto uguale alla pianta generatrice (o pianta-madre) tanto da essere denominata clone.
Un problema delle piante moltiplicate per talea nell’agricoltura intensiva è la maggior vulnerabilità ai patogeni.
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