La margotta aerea è una tecnica di moltiplicazione agamica delle piante utilizzata in alternativa alla talea.
Procedimento
Scelto un ramo da far radicare, si incide con un coltello ben affilato e pulito la corteccia asportando un anello di altezza più o meno uguale al diametro del ramo; tolta la corteccia, si sparge sulla parte scortecciata un ormone radicante e lo si circonda con terriccio o sfagno o torba o miscele tipo torba e perlite o torba e pomice. Il tutto va ricoperto da materiale plastico trasparente per la conservazione dell’umidità necessaria e per osservare la formazione delle radici(di tanto in tanto sarà bene idratare il terriccio con l’ausilio di una siringa). Dopo un tempo variabile ( secondo le essenze), il cartoccio sarà pieno di radici, allora si potrà separare il ramo dalla pianta madre e porlo a dimora in vaso con terriccio adeguato.
Il periodo ideale per eseguire una margotta è maggio-giugno, periodo in cui le temperature sono sensibilmente aumentate; la temperatura, infatti, insieme all’umidità costante, e l’entrata in vegetazione della pianta sono i fattori principali per la buona riuscita di una margotta.
Piante che ne permettono l’uso
Le varie essenza rispondono in modo molto diverso alla tecnica. Tra le piante che radicano rapidamente e in una percentuale vicino al 100% abbiamo il melograno, i ficus, l’olivo; la maggior parte delle conifere, i pini tra tutti, praticamente non radicano con questa tecnica se non in rari casi. La margotta si utilizza per avere piante di maggiori dimensioni di quelle riprodotte per talea, o piante da serra particolarmente rare e preziose. É una tecnica molto utilizzata in campo bonsaistico.
Guarda il nostro video come fare una margotta di limone
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